Come alcuni di voi forse gia´sanno, lavoro in Svezia come insegnante alle scuole d´infanzia, qui chiamata Förskola (pre-school). Ho il privilegio d´incontare grazie al mio lavoro bambini e famiglie di ogni provenienza, colore e credo religioso (e anche non credenti naturalmente). Sono orgogliosa di poter contribuire a formare una generazione di bambini pronti ad aprirsi agli altri, consapevoli che la diversita´e´una regola, che essere bilingue o plurilingue e´in realta´piu´comune dell´essere monolingue. Bambini che non guardano al colore della pelle e non ti chiedono se sei ebreo, mussulmano o cristiano.
Per questo ieri, quando ho letto quest´
articolo sono balzata dalle sedia. Quello che mi sconcerta, oltre all´enorme stupidita´, arroganza e ignoranza di questi politicanti (pagati con i soldi dei contribuenti), e che quest´ideologia populista basata sulla continua demarcazione tra noi e loro, non solo trovi adepti ma forse e´addirittura in crescita. Questo per me non e´fare poltica ma l´aprire ad un pensiero e un modo di ragionare barbaro e bieco.
La democrazia e la tolleranza si costruiscono proprio dall´asilo.
In Svezia abbiamo un piano d´insegnamento per le scuole d´infanzia (
Läroplan för förskolan) dove, tra le tante cose davvero interessanti e che ti fanno riflettere continuamente (e´la riflessione fa parte di questo lavoro, anzi ne e´il fondamento) c´e´la seguente: no child should be subjected to discrimination at pre-school based on gender,ethnic belonging, religion or other belief, sexual orientation of a familymember or disability, or subjected to other degrading treatment.
Ma forse e´chiedere troppo ai nostri politici.